Il Club Alpino Italiano ha per scopo l’alpinismo in ogni sua manifestazione, la conoscenza e lo studio delle montagne, specialmente di quelle italiane, e la difesa del loro ambiente naturale.
Da oltre 150 anni i soci di questa associazione libera e democratica frequentano la montagna nel senso più ampio del termine, insegnano a frequentare la montagna in modo consapevole, difendono il loro diritto al frequentarla liberamente, si adoperano con grande senso di altruismo al soccorso degli infortunati, studiano il territorio montano e contribuiscono al tentativo di mantenerlo integro partecipando attivamente alla sua tutela, costruiscono e mantengono i rifugi e i sentieri, quale presidio territoriale e culturale, diffondono i propri valori.
150 anni di molteplici storie umane, fatte di gioie e soddisfazioni, di fatiche e sofferenze con il minimo comune denominatore della passione per la montagna e della forza del volontariato, a scrivere un’unica grandiosa storia sociale che la società civile da sempre osserva e stima con rispetto e come elemento di riferimento.
A livello periferico il CAI è diviso in gruppi regionali, uno per ogni regione italiana, ad eccezione delle province autonome del Trentino e dell’Alto Adige, che hanno ciascuna un proprio gruppo regionale.
Il vero nucleo del CAI sono però le sezioni. Queste sono raggruppamenti di soci che promuovono le finalità istituzionali in una determinata area geografica. Ogni sezione, associazione di diritto privato, possiede un proprio statuto e propri regolamenti, coordina e promuove l’attività sul territorio. Altro compito delle sezioni è la gestione dei rifugi alpini, normalmente situati nel proprio territorio di competenza
Le sezioni attive sul territorio italiano sono attualmente 498, a cui sono da aggiungere 310 sottosezioni, con 321.451 soci e socie al 31 ottobre 2018.
Ogni sezione del CAI può ospitare gruppi sezionali, ad esempio l’Alpinismo Giovanile, l’Escursionismo o scuole sezionali (ad esempio di alpinismo). I gruppi e le scuole sezionali operano in autonomia con propri regolamenti, conformi ai regolamenti sezionali e approvati dal consiglio direttivo della sezione di appartenenza.
Organizzando le proprie attività sotto la supervisione delle commissioni regionali e centrali e delle scuole regionali e centrali.